L’amministratore delegato (AD) è una delle figure più importanti all’interno di un’azienda. Questo ruolo, che si configura come il vertice esecutivo di una società, ha competenze specifiche e una responsabilità diretta nella gestione e nel successo dell’impresa.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio cosa fa, quanto guadagna, la differenza tra CEO e quali poteri sono associati a questa figura.
Cosa fa un amministratore delegato?
L’amministratore delegato è la figura che si occupa della gestione operativa dell’azienda, attuando le decisioni strategiche prese dal consiglio di amministrazione. Le sue principali responsabilità includono:
- Gestione operativa: supervisiona tutte le attività aziendali quotidiane, dalle operazioni interne alla gestione delle risorse.
- Decisioni strategiche: collabora con il consiglio di amministrazione per definire le linee guida strategiche dell’impresa, monitorando l’attuazione di queste decisioni.
- Leadership e motivazione: in quanto leader aziendale, è responsabile anche di motivare il personale e di creare una visione condivisa all’interno dell’organizzazione.
- Comunicazione con gli stakeholder: tra le varie cose, è anche un portavoce dell’azienda, comunicando con investitori, clienti, e altre figure rilevanti, rappresentando l’impresa a livello pubblico.
Quanto guadagna l’amministratore delegato?
Il guadagno dipende da vari fattori, come la dimensione dell’azienda, il settore in cui opera, la performance dell’impresa, e la localizzazione geografica. In generale quindi gli stipendi possono variare notevolmente ed è difficile dare una risposta precisa in questo senso.
Che differenza c’è con il CEO?
La figura di CEO (Chief Executive Officer) e quella di amministratore delegato sono spesso confuse, ma in realtà ci sono alcune differenze, principalmente legate al contesto geografico e giuridico:
- CEO: È la figura che guida l’azienda a livello globale e che, in molte multinazionali, ha il ruolo di supervisore delle operazioni internazionali.
- AD: In Italia, l’amministratore delegato è una figura giuridica specifica, scelta dal consiglio di amministrazione per assumere la responsabilità operativa dell’impresa. In molte aziende italiane, l’amministratore delegato coincide con il CEO, ma non sempre.
In pratica, mentre il CEO è un titolo utilizzato soprattutto in contesti anglosassoni e internazionali, l’amministratore delegato è il termine legale e operativo che definisce il vertice esecutivo di un’impresa in Italia.
I poteri in azienda
L’amministratore delegato ha un ampio ventaglio di poteri, che gli permettono di gestire l’azienda in maniera autonoma, pur rimanendo sotto la supervisione del consiglio di amministrazione. Tra i principali poteri dell’AD troviamo:
- Gestione quotidiana dell’impresa: l’AD ha l’autorità di prendere decisioni operative che riguardano la gestione del personale, le politiche aziendali, e le operazioni di routine.
- Firma di contratti e accordi: l’amministratore delegato ha il potere di firmare contratti legali, accordi commerciali e alleanze strategiche in nome dell’azienda.
- Gestione finanziaria: sebbene il consiglio di amministrazione approvi le grandi decisioni finanziarie, l’AD è responsabile della gestione delle risorse finanziarie quotidiane, inclusa la pianificazione e l’esecuzione delle strategie di investimento.
L’AD, in breve, rappresenta la leadership esecutiva, gestendo in modo efficace e in autonomia le operazioni aziendali, pur rimanendo sempre allineato con le strategie generali dettate dal consiglio di amministrazione.
In conclusione
Questo ruolo è fondamentale per il successo di un’azienda, in quanto è responsabile dell’attuazione della strategia, della gestione quotidiana delle operazioni, e della creazione di una visione aziendale forte. Sebbene ci siano aspetti simili con il CEO, la differenza tra i due dipende soprattutto dal contesto giuridico e geografico in cui operano. I poteri conferiti all’amministratore delegato gli permettono di essere il motore operativo dell’impresa, con ampie responsabilità e la necessità di avere competenze gestionali, decisionali e di leadership.