Il lockdown ha portato a una compressione di un gran numero di attività economiche sul territorio italiano, con danni più o meno gravi agli introiti di numerose persone. Questa situazione rende molto difficile alle famiglie sostenere la rata del mutuo quando uno o due membri perdono il lavoro oppure finiscono in cassa integrazione.
Nemmeno le banche ridono, siccome si trovano in mano una cospicua quantità di crediti inesigibili: Astasy calcola che oltre 8,6 miliardi di euro di crediti in mano degli istituti bancari sono diventati non performing loan (prestiti non più esigibili).
Una situazione di insolvenza prolungata può portare a subire un decreto di pignoramento e a perdere la proprietà della casa, venduta dai creditori all’asta per ottenere un rientro per il proprio credito.
Paradossalmente però, il covid potrebbe portare anche delle buone notizie. Almeno, per coloro che rischiano di vedere la propria casa venduta all’asta.
Sempre il centro studi Astasy ha rilevato che il lockdown imposto nell’anno appena concluso ha provocato il congelamento di oltre 123.000 aste immobiliari, con meno di 117mila tenutesi. Due anni fa, le aste immobiliari erano state quasi 205mila e riscontriamo un chiaro trend negativo.
Ciò è dovuto alla chiusura dei tribunali e alla riduzione delle attività le misure di distanziamento rese necessarie dall’emergenza sanitaria del covid-19.
Al momento non si parla esattamente di perdite per le banche ma piuttosto di allungamento nei tempi di rientro, stando alle parole di Mirko Frigerio, Fondatore e Vicepresidente Esecutivo NPLS RE Solutions e Presidente del Centro Studi AstaSy Analytics.
Congelamento aste immobiliari: come approfittarne
Il proprietario dell’immobile in pericolo perciò ha del tempo aggiuntivo per provare a vendere la casa in modo da ottenere il denaro necessario a saldare il debito.
Difficilmente la vendita della casa all’asta porta un ricavato superiore al 40 o al 50% del valore di mercato dell’immobile. Arrivare a vendere la casa all’asta significa con tutta probabilità giungere a perdere l’abitazione senza racimolare abbastanza fondi da saldare il debito di partenza.
In questo caso si rimane iscritti nella lista dei cattivi pagatori e non si potranno né attivare nuove carte di credito né accedere ad ulteriori finanziamenti. I creditori inoltre potranno aggredire le fonti di reddito e il conto corrente del debitore per recuperare le somme a loro dovute.
Nel quadriennio 2015-2019 sono state chiuse 384.000 esecuzioni immobiliari contro 305.000 procedure aperte. Si riscontra che il 79% delle procedure monitorate negli ultimi 5 anni ha seguito un normale decorso, mentre il 9% è cessato per inefficacia e il 6% è stato chiuso in via stragiudiziale.
Saldo e stralcio immobiliare: perché conviene?
L’accordo di saldo e stralcio è uno strumento a disposizione di coloro che rischiano di perdere la casa all’asta.
La banca ha tutto l’interesse a ottenere una somma di denaro liquida – anche se minore di quella partenza – anziché un immobile difficile da vendere a prezzi apprezzabili sul mercato.
Si tratta di un accordo stragiudiziale – quindi che non passa per le aule del tribunale – che punta a chiudere la posizione debitoria con un importo inferiore di quello originale.
Si tratta di una occasione interessante, ma a patto di saperne approfittare.
I consulenti immobiliari esperti come Solutions Immobiliare si occupano di produrre delle offerte di saldo e stralcio vantaggiose per i debitori (in grado di fare risparmiare anche il 50% sull’importo del debito di partenza) e appetibili per i creditori.
Verificano la situazione di tutte le parti coinvolte al fine di coinvolgere nell’accordo tutti i creditori, in modo che nessuno possa fare più leva sul debito di partenza.
Si occupano di ottenere dai creditori un documento di rinuncia agli atti che mette il debitore al sicuro da rivendicazioni sull’importo di partenza. In caso contrario il patrimonio sarebbe eventualmente di nuovo aggredibile sulla base del titolo di credito originario.
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