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Rent to buy: come funziona questa tipologia di contratto? 

Il rent to buy è una modalità contrattuale che permette di affittare un’immobile con l’opportunità di acquisto in futuro. Durante il periodo di locazione, il locatario paga un canone mensile e ha la possibilità di decidere se acquistare la proprietà alla scadenza del contratto.

Questo tipo di contratto offre flessibilità nel testare l’abitazione prima dell’acquisto definitivo, ma comporta anche alcuni rischi e considerazioni legate al prezzo di acquisto concordato e alla stabilità finanziaria del locatario. Scopri di più sulle sue caratteristiche leggendo l’articolo completo.

Come funziona il rent to buy?

Il termine rent to buy, tradotto dall’inglese, significa “affitto per comprare“. In linea generale, funziona nel seguente modo: il locatario paga un canone di affitto mensile per vivere nella proprietà come in un normale contratto di locazione.

Tuttavia, a differenza di un affitto tradizionale, il contratto include anche una clausola che offre al locatario la possibilità di acquistare l’immobile a un prezzo prefissato o stabilito in base a determinate condizioni, alla scadenza del periodo di affitto.

Questo tipo di contratto è vantaggioso per chi desidera testare l’abitazione prima di impegnarsi in un acquisto definitivo, permettendo al locatario di risparmiare denaro per il pagamento iniziale e di valutare la proprietà. Per il proprietario, può essere un modo per generare reddito dall’affitto e per attrarre potenziali acquirenti per la proprietà.

Quanti anni dura il rent to buy?

La durata del rent to buy solitamente oscilla tra uno e cinque anni, ma può essere estesa fino a dieci anni, a patto che vi sia accordo reciproco tra le parti. Secondo la normativa, la tutela garantita dalla trascrizione è inizialmente di tre anni, ma questa può essere prorogata oltre tale termine

Il canone mensile, stabilito liberamente, solitamente è leggermente superiore rispetto al normale canone di mercato degli affitti nella stessa area geografica e per simili tipologie di immobile. Questo aumento è giustificato dalla possibilità di futura acquisizione della proprietà e dalle condizioni favorevoli che offre ai locatari in termini di stabilità abitativa e potenziale futura proprietà.

Che differenza c’è tra rent to buy e affitto con riscatto?

Il rent to buy e il contratto di affitto con riscatto vengono spesso confusi e utilizzati con sinonimi, ma presentano differenze significative sia a livello concettuale che contrattuale. L’affitto con riscatto, tipicamente utilizzato per la vendita di case popolari nel passato, ha una durata notevolmente più lunga (20-30 anni). Si tratta di una combinazione tra un contratto di locazione e un contratto d’opzione d’acquisto, mentre il rent to buy è basato su un accordo preliminare di vendita con opzione d’acquisto, con una durata di solito più breve e maggiore flessibilità.

Quanto costa fare un rent to buy?

I costi dipendono da diversi fattori, inclusi il valore dell’immobile, il canone di affitto mensile concordato e le condizioni di acquisto stabilite nel contratto. Solitamente, è necessario pagare un acconto o una tassa iniziale per assicurare l’opzione di acquisto alla fine del periodo di affitto.

Questo modello contrattuale offre flessibilità sia al locatore che al locatario, consentendo di testare l’abitazione prima dell’acquisto effettivo e di stabilire un prezzo di acquisto anticipato. È importante consultare un esperto immobiliare o legale per comprendere appieno i termini e le implicazioniprima di impegnarsi in questo tipo di contratto.

Cosa succede allo scadere del contratto?

Alla scadenza del periodo di locazione stabilito, se il conduttore decide di non acquistare l’immobile, il venditore deve restituirgli solo l’importo versato fino a quel momento come acconto.

È fondamentale che nel contratto siano precisamente definite due parti del canone: una relativa al godimento dell’immobile in affitto, non rimborsabile, e un’altra considerata anticipo per l’eventuale acquisto. Secondo la normativa, le parti devono concordare anticipatamente la percentuale del canone che il venditore può trattenere nel caso di mancato esercizio dell’opzione di acquisto entro il termine stabilito.

Questo permette al venditore di limitare eventuali danni derivanti dalla mancata vendita, inserendo clausole specifiche nel contratto.

Cosa succede se il conduttore non paga?

Anche in questo caso, c’è sempre il rischio che il conduttore non rispetti gli accordi e non paghi le rate stabilite. Nel contratto è definito che il conduttore diventa inadempiente dopo un certo numero di canoni non pagati, pari almeno a un ventesimo del totale concordato. In caso di mancato pagamento, il conduttore è obbligato a lasciare l’immobile e il venditore trattiene tutti gli importi pagati fino a quel momento come indennità.

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